Con due distinte sentenze (nn. 188/2016 e 192/2016), la Corte d’appello di Cagliari ha rigettato l’appello proposto da un’azienda sanitaria contro le pronunce del Tribunale che ha disposto il divieto di adibire gli infermieri a mansioni diverse da quelle proprie del profilo di appartenenza e la condanna al risarcimento del danno non patrimoniale (calcolato in percentuale sulla retribuzione netta) subito dagli infermieri.
“Contrariamente a quanto assunto nell’atto di appello” – si legge nella motivazione della sentenza – “basta richiamare la consistenza qualitativa e quantitativa del demansionamento come ritenuto accertato, per desumere sulla base della comune esperienza che l’esercizio promiscuo di mansioni improprie e di livello anche assai inferiore è idonea a ingenerare negli utenti del servizio una confusione dei ruoli […] Il danno non patrimoniale è stato pertanto correttamente individuato poiché nella disciplina del rapporto di lavoro, ove numerose disposizioni assicurano una tutela rafforzata alla persona del lavoratore con il riconoscimento di diritti oggetto di tutela costituzionale […[ è configurabile ogni qualvolta la condotta illecita del datore di lavoro abbia violato, in modo grave tali diritti. Il disagio personale di ciascuno, per la propria sofferenza interiore e per l’apparenza all’esterno di una situazione lavorativa improntata all’emergenza e contrastante con quella che si sarebbe dovuta verificare sono risultati che appaiono evidenti sulla base della comune esperienza e la sentenza appellata fa uso corretto di questi criteri, secondo una valutazione che si fonda sull’accertamento del nesso causale tra la condotta illecita datoriale e lo stato di mortificazione del lavoratore”.
buon pomeriggio Avv.Doglio mi congratulo per le sue spiegazioni in ambito sanitario,
sono un infermiera professionale lavoro in radiologia avrei bisogno di un suo parere tecnico/professionale, da gennaio 2017 non percepiamo il rischio radiologico,poiche’ non facciamo parte del personale che opera in sala angiografica e medina nucleare zone ad alto rischio,
da qualche giorno pero’ c’e’ stato chiesto di prestare assistenza “in pronta disponibilita” al collega infermiere in medicina nucleare a contatto con pazienti “radioattivi” ,la nostra domanda tutto questo e’ legale ? possiamo fare qualcosa in merito ?
Innanzitutto La ringrazio.
Se la pronta disponibilità è caratterizzata dalla chiamata in servizio e non è episodica, salvo migliori approfondimenti, ritengo legittime le perplessità e pretendere dal datore di lavoro una valutazione del vostro rischio lavorativo.